Chissà che cosa direbbe Fabrizio De André di fronte ad una manifestazione come il Suq di Genova, il Festival delle Culture. Aldilà di ogni considerazione ideologica e politica, è certamente innegabile che uno dei temi trasversali della sua poetica fosse proprio quello dell’ascolto, del rispetto della tradizione di ogni popolo, finalmente dell’integrazione.
Qualcosa di molto simile è lo spirito che anima il Suq, che ogni anno porta tantissimi giovani in città e molte persone negli hotel al porto di Genova come il nostro, attratte dalla possibilità di passare giorni di festa tutti insieme, potendo come fare tanti viaggi in uno solo.
Pensate per esempio a come potrebbe essere mangiare il cous cous della Tunisia, il pane indiano, ballare il tango o le musiche gitane, comprare gli zoccoli olandesi o le ciabatte africane, scambiare braccialetti peruviani o conchiglie venezuelane. Piazza delle Feste al porto antico per una decina di giorni diventa il crocevia del mondo, dove si può trovare di tutto e farsi raccontare storie dai rifugiati, dai clandestini e profughi, entrare in contatto con quell’umanità schietta, non mediata da filtri culturali e sociali, che probabilmente infiammava il cuore, la penna e la chitarra di De Andrè.
Durante la durata della manifestazione si avvicenderanno anche importanti ospiti, performance di artisti, spettacoli teatrali e concerti. Insomma, una kermesse di sicuro valore artistico e culturale.
Come vedete, venire qui in hotel a Genova è un’esperienza sempre nuova, dal momento che la città stessa ogni giorno si rinnova. I cieli delle città di mare, lo sapete, un momento buttano acqua e quello fanno uscire il sole e la nostra città assomiglia proprio al suo cielo: Genova non si può perdere di vista mai un attimo, perché è capace di combinare di tutto.
Veniteci a trovare, l’appuntamento è per il prossimo Suq al porto antico.